Dai Visigoti alla Reconquista

La religione nel regno Visigoto
La nobiltà dei Visigoti praticava l’arianesimo ma tra la popolazione ispano-romana non attecchì dato il maggiore radicamento alla religione cristiana e alla Chiesa cattolica. Il re Recaredo si convertì al cattolicesimo e cercò di trovare uno stato di convivenza con gli ariani ma ciò non avvenne e passo all’esproprio forzato della Chiesa ariana a favore di quella cristiana.


La conquista islamica
Dopo la morte del re Witiza (nel 711) venne eletto re Don Rodrigo ma i figli di Witiza, che volevano come re Achila, mossero guerra a Don Rodrigo con l’appoggio degli arabi.
Rodrigo venne sconfitto mentre, cercando di difendere il suo regno da alcuni attacchi baschi, si rese conto di essere invaso dagli arabi e dai sostenitori che, tradendolo, sposarono i buoni diritti di Witiza.
Gli arabi continuarono ad espandersi nella penisola iberica conquistando Toledo, Siviglia, Mérida (nel 712) e Saragozza. Vennero fermati nel 732 da Carlo Martello nella Battaglia di Poitiers. Nel 733 venne proclamato l’Emirato di Cordova in modo da rendere politicamente indipendenti i musulmani spagnoli; nel 929 venne proclamato il Califfato di Cordova con il quale questo territorio si separava ancora di più dal Califfato di Baghdad.


La reconquista
Verso l’anno 720 alcuni musulmani vennero sconfitti da dei cristiani nelle foreste delle Austere e successivamente crearono il Regno delle Austere. Un nobile di nome Pelayo fece da re in questo piccolo e autoproclamato stato e nel 739 suo genero Alfonso I ampliò i territori di conquista arrivando al Rioja e al Duero.
Per 300 anni (dal 700 al 1000) si continuò con la guerra per cacciare gli islamici dalla penisola iberica, anche se le battaglie erano poche e si procedeva a rilento. A partire dall’anno 1000 fino al 1200, quasi tutti i mori erano stati espulsi tranne che a Granada e in parte dell’Andalusia meridionale.