La conquista romana e la caduta dell'impero
A partire dal 201 a.C. la maggior parte della penisola iberica divenne territorio romano.
I romani divisero questo territorio in 2 zone: la Hispania Citerone e la Hispania Ulteriore: queste aree, però, includevano solo l’area mediterranea e non quella interna.
Tutta l’Iberia venne suddivisa in tre provincie: Betica Tarraconense, Lusitania.
Quello che viene detto “processo di romanizzazione” (cioè quando lingua, usi, costumi della dell’Hispania entrarono a far parte del mondo romano) avvenne intorno al II sec. a.C. e si concluse a circa metà del I sec. d.C. In questo periodo addirittura due imperatori (Traiano e Teodosio I) erano ispanici come pure importanti filosofi e letterati quali Seneca, Lucano, Quintiliano, Marziale, Giovenco.
La caduta dell’impero romano
Il V sec. è il momento in cui l’Impero Romano incomincia a perdere il suo potere in Hispania.
Durante l’inverno nel 406, i Vandali, gli Svevi e gli Alani superarono il confine romano e dilagarono nelle Gallie. Dopo tre anni superarono i Pirenei ed entrarono nella Penisola Iberica. Anche i Visigoti conquistarono la Gallia meridionale ed entrarono in Hispania fondando, poi, il regno di Tolosa.
Da allora i Visigoti continuarono a penetrare in Hispania soprattutto dopo aver sconfitto i Vandali e gli Alani ed avendoli costretti a scappare in Africa.
Verso l’anno 450 la presenza di Roma nella penisola era molto limitata e successivamente i Visigoti riuscirono a mandar via le ultime guarnigioni di romani presenti sul territorio (era circa il 472-476).
Tra il 500 e il 510 i Visigoti spostarono il centro della loro civiltà prima a Barcino e poi a Toledo. La potenza massima raggiunta da questa popolazione fu sotto re Leovigildo che distrusse gli Svevi rimasti e cacciò i Bizantini che si erano insediati nel 500.
Da 550 al 650 i Visigoti ebbero il loro periodo d’oro e fu a seguito della Battaglia di Vouillé che abbandonarono la Gallia centro-meridionale e si concentrarono nello sviluppo e unificazione della vecchia Hispania. La presenza del Mar Mediterraneo agevolò non poco quanto stava succedendo dato che facilitava gli scambi con l’impero Bizantino che condizionò, non poco, gli artisti e gli ingegneri di quel tempo.
