Mezquita
Il regnante musulmano Abd alRahman I ordinò la costruzione della moschea già nel VIII secolo sulle fondamenta della cattedrale visigota di San Vicente. Nel 785 fu terminata la moschea, che presentava un orientamento della pianta diverso da quello della precedente cattedrale, con undici navate e il cortile de los Naranjos. Il muro era sormontato da merlature e fortificato con quattro torri quadrate, mantenendo i capitelli bizantini della basilica di San Vicente che alternavano stili ionici e corinzi.
La moschea venne estesa prima da Abd alRahman II nell’833 con la costruzione di un nuovo 'mihrab', una nicchia orientata alla Mecca, successivamente dal califfo AlHakam, un regnante colto e amante dell’arte, che apportò splendide decorazioni in pietra.
Nel 1236 la moschea fu convertita in luogo di culto cristiano e dedicata a San Fernando per onorare la riconquista dei territori spagnoli da parte di re Ferdinando III. Da allora i vescovi hanno deciso di apportare alcune modifiche per soddisfare le esigenze del culto cristiano. Nel XV secolo i Re cattolici concessero la costruzione di una cappella a croce latina integrata alla struttura principale. La cappella, di stile gotico, custodisce un prezioso lampadario d’argento opera di Martin Sanchez de la Cruz e un coro barocco con decorazioni barocche scolpito in mogano da Duque Cornejo realizzato nel XVII secolo.
Fino al 1766 furono realizzate oltre cinquanta cappelle, ciascuna rappresentativa dell’evoluzione artistica di Cordoba che risalta da rivestimenti in piastrelle, pitture, sculture, reliquiari e paramenti sacri. Si può parlare di una vera e propria transizione artistica che rappresenta un caso davvero singolare di conservazione del pre-esistente.
Il campanile, progettato da Hernán Ruiz sui resti del minareto arabo, è coronato da una scultura dell’artista cordobano Pedro de Paz.
