San Bartolomé
Sono numerose le attrazioni culturali che è possibile visitare in questo distretto. Un tempo, all’epoca del re Filippo III, era abitato prevalentemente da ebrei sefarditi, e perciò il quartiere, così come il vicino barrio Santa Cruz, era chiamato con il dispregiativo “la Juderia”.
Gli edifici di culto ebraico vennero sostituiti con templi cristiani. Oggi il quartiere ospita la chiesa barocca di Santa Maria la Blanca, antica sinagoga riconvertita nel XVI secolo.
Decorata con magnificenti stucchi barocchi e marmo rosso, conserva al suo interno le tele di Luis Vargas e l’Ultima Cena di Murillo.
Un altro esempio di barocco sivigliano che si può trovare in zona è la Chiesa de Santa Magdalena, una parrocchiale eretta nel XVIII secolo sull’antico convento di San Paolo. L’architetto Leonardo de Figueroa, che ne fu l’artefice, lasciò la pianta gotica preesistente, ed eresse una struttura a tre navate sormontata da una cupola ottagonale. Anche in questa chiesa vi sono pregiate decorazioni barocche e dipinti.
Nel Barrio San Bartolomé non può mancare una visita alla Casa de Pilatos, una splendida dimora rinascimentale del XV secolo diventata un simbolo per la cittadinanza di Siviglia. Secondo la tradizione, diffusa dagli stessi proprietari della villa, la distanza tra la residenza e la cattedrale era la stessa di quella che separava il Golgota dalla casa di Ponzio Pilato. Da questa tradizione deriva il nome con il quale viene indicata la villa.
Nel quartiere si trova anche il Palazzo dell’Ayuntamiento, l’amministrazione comunale della città, un edificio dalla facciata rinascimentale disegnata da Diego de Riano nella metà del XVI secolo. Il palazzo è Situato in Plaza de San Francisco, che storicamente rappresenta il centro della politica e della socialità. In questa piazza si celebravano feste, manifestazioni, corride e i processi pubblici del Tribunale della Santa Inquisizione.