Malaga
Probabilmente il nome deriva dalla parola fenicia Malaka, che significa “sale”, in quanto qui vi si estraeva il sale, che una volta rappresentava il miglior conservante per i cibi.
Durante le guerre puniche la città fu conquistata dai Romani e a quel periodo risalgono il Teatro Romano e le sculture custodite nel Museo Archeologico Provinciale. Con la caduta dell’Impero Romano fu la volta dei Visigoti, soppiantati nell’VIII secolo dagli Arabi, i quali ne fecero una delle capitali delle provincie taiffali. Dell’epoca araba ci sono pervenuti il Castillo de Gibralfaro e l’Alcazaba. Fu una delle ultime città espugnate dai cattolici: nel 1487 vi si combatté una delle più feroci battaglie tra musulmani e cristiani e fu teatro di una delle più violente rappresaglie cristiane nei confronti dei precedenti dominatori.
Al riparo dalle invasioni napoleoniche, non fu tuttavia una città estranea alle idee liberali. Qui venne giustiziato José Maria Torrijos, paladino del fronte liberale contro l’assolutismo monarchico di Ferdinando VII. In suo onore fu eretto un obelisco in Plaza de la Merced, dove si trova tra l’altro la casa natale di Pablo Picasso.
Malaga divenne presto una città industriale, rappresentando da questo punto di vista un’avanguardia per tutta la Spagna. Negli anni della guerra civile venne a lungo assediata dagli eserciti nazionalisti e i fascisti di Benito Mussolini, in particolare, si distinsero per la loro crudeltà.
Nella stessa area monumentale ai piedi della collina di Gibralfaro troviamo i resti del Teatro Romano, e l’Alcazaba. La costruzione araba è cinta da due murature che seguono l’orografia della collina e mostrano bene quanto fosse efficace questa soluzione difensiva. All’interno del palazzo si trovano i reperti archeologici appartenenti alle civiltà fenicia, romana e araba.
Al di sopra dell’Alcazaba si erige il Castello di Gibralfaro, una fortificazione del XIV secolo che si collega al porto di Malaga attraverso una lunga muraglia che scende dalla collina. La parte alta del castello si presta inoltre come posizione panoramica di grande prestigio.
Sul sito dove sorgeva la principale moschea della città, iniziarono nel 1528 i lavori per la costruzione dell’imponente Cattedrale. L’edificio non fu in realtà completato, mancando una delle due torri previste nel progetto, e la sua costruzione si protrasse per ben tre secoli.
Vicino la cattedrale sorge il Palazzo Episcopale, dalla notevole facciata barocca.
Altro edificio cristiano di notevole valore storico-artistico è la chiesa gotica del Sacrario, dove è custodita la pala d’altare di Juan Belsameda.
Lungo il fiume Guadalmedina si può passeggiare sull’Alameda Principal, un antico viale con alberi secolari lungo il quale si trova la casa dello scrittore Hans Christian Andersen. Vicino il porto si trova invece il Parque, un giardino botanico realizzato nel 1876 su di un terreno strappato al mare, abbellito da vialetti, statue, e una rigogliosa vegetazione subtropicale.
Malaga può vantare due moderni musei di recente apertura: il Museo Picasso, dove sono conservate le opere del grande pittore spagnolo, e il CAC, il Centro di Arte Contemporanea, che ha sede in un antico mercato posto sulle rive del Guadalmedina.
Il periodo più adatto per visitare la città è la seconda decade di agosto, quando le sue strade e le sue piazze si animano per onorare la Gran Fiesta del Verano, una tradizione che risale alla fine del XIX secolo per celebrare la riconquista della città da parte dei cristiani.