Manacor
In questa città si possono ritrovare importanti tracce della cultura talayotica, le popolazioni originarie dell’isola che vi abitavano ben prima della conquista romana. In particolare, chi fosse interessato ad approfondirne la conoscenza può visitare le grotte artificiali di s’Homonet a Son Ribot, Mitjà de ses Beies en Sa Sínia Nova e il sito archeologico di Marineta. Altri interessanti reperti archeologici, ma di epoca romana, sono stati ritrovati presso Porto Cristo, porto naturale che proprio in epoca romana ebbe uno sviluppo rilevante.
Anche se l’origine dell’attuale città di Manacor è attribuibile all’epoca pre-islamica, fu a partire dal XIV secolo che ebbe un considerevole sviluppo soprattutto grazie ai privilegi concessi da re Jaime II.
Delle prime fasi di crescita della città sono rimaste tracce tra gli edifici civili e militari del centro storico: la Torre del Palau, unico elemento rimasto della residenza temporanea dei Re di Maiorca situata presso la bella piazza Ramon Llull; la Torre de ses Puntes, che era parte delle mura difensive della città; la Torre dels Enagistes, edificio gotico con influenze arabe, oggi sede del Museo di Storia di Manacor, dove sono esposti reperti di epoca preistorica, romana, paleocristiana e islamica.
Importante per lo sviluppo della città fu l’arrivo, nel 1576, dei monaci dell’Ordine dei Predicatori, che di lì a poco fondarono il convento di San Vicente Ferrer.
La chiesa fu terminata agli inizi del XVII secolo. Si tratta di un edificio di impostazione barocca che presenta tuttavia pochi elementi decorativi appariscenti. L’austerità complessiva dell’edificio viene compensata dalle cappelle votive impreziosite da ori e statue finemente scolpite.
Il secolo successivo fu terminato anche il chiostro, che presenta un bel giardino circondato da un colonnato barocco riccamente decorato e coperto da un soffitto in legno a cassettoni.
Confiscato dallo Stato durante il periodo della desamortizacion, oggi il convento ospita uffici comunali, ma è comunque aperto alle visite.
Fra gli edifici religiosi spicca la bellissima chiesa di Nostra Senyora dels Dolors, massimo esempio del neogotico insulare, costruita sul sito della precedente chiesa di Santa Maria de Manacor, piccola parrocchia del XIII secolo probabilmente eretta sulle fondamenta di una moschea araba.
La visita al centro storico non può concludersi senza aver prima visitato il mercato di sa Basa, dove si potrà piacevolmente passeggiare tra le bancarelle che ogni sabato mattina espongono i prodotti dell’artigianato locale in mezzo a palazzi signorili del XVII e XVIII secolo.
Fra le località vicine a Manacor, va visitata Porto Cristo, non solo per i resti dell’antica basilica paleocristiana ritrovati agli inizi del XX secolo, ma soprattutto per le splendide grotte marine che affascineranno il visitatore più esigente. Le famose grotte del Drach si estendono lungo un percorso di quasi due chilometri tra stalattiti di grosse dimensioni e stalagmiti sottili che emergono dalle acque azzurrine.
Nel lago Martel vengono persino celebrati concerti per i turisti. La musica accompagna anche l’esplorazione delle grotte dels Hams, dalla particolarissima forma arborescente delle stalagmiti calcaree.
Chi visiterà Mancaor tra maggio e giugno troverà la città animata dai balli tipici del Cossiers, che si svolgono in occasione delle feste di primavera; mentre se la vostra vacanza si svolgerà nella metà di gennaio, potrete osservare le strade animate dai falò in onore a Sant’Antonio.
