Casa de las Conchas
La costruzione della casa terminò nel 1517 e restò in mano alla famiglia Maldonado per lungo tempo. Nel 1701 l’edificio fu ampliato in una serie di lavori che inclusero il rifacimento della facciata. Nel 1929 la Casa de las Conchas venne dichiarata Monumento Nazionale e nel 1967 vi si trasferì il consiglio comunale di Salamanca con un contratto di locazione dal valore simbolico. Dal 1993, dopo un lungo restauro, entrò a far parte delle proprietà statali e da allora ospita una Biblioteca Pubblica Statale.
La magnificenza di questo edificio, evidenziato dalle ricche decorazioni esterne, dalle coperture a cassettoni all’interno, con ampie scalinate per l’accesso ai piani superiori e un bel cortile al centro del palazzo, è dovuta al particolare periodo storico che attraversava la Spagna nel Cinquecento. Con l’affermarsi dei Re Cattolici e la conclusione delle lotte dinastiche, molti nobili e cortigiani ricevono notevoli privilegi in cambio dell’appoggio all’apparato statale; cominciano quindi ad abbandonare i castelli e i forti di campagna per tornare in città, consentendo rinnovamenti dei centri urbani. Così i palazzi urbani divennero simbolo di potere e di sfarzo, come nel caso della Casa de las Conchas.
Emblematico esempio di questo sfarzo è dato dalla facciata, decorata con conchiglie e 300 diverse effigi di armi e scudi. Sul portale due ordini di archi si innalzano a motivo decorativo, sovrastati dallo stemma dei Maldonado e da due delfini circondati da motivi floreali (allegorie decorative piuttosto comuni nel Cinquecento). La torre maestosa sembra quasi evocare il ricordo dei castelli rurali.
