Parco Federico García Lorca
Garcia Lorca ebbe un rapporto intenso con la città di Granada, che frequentò soprattutto durante gli anni della formazione universitaria e che celebrò nelle pagine del suo “Romancero” del 1928. Parte della famiglia dello scrittore viveva in Andalusia, e lo stesso parco sorge su degli antichi possedimenti della madre. Nel periodo della Guerra Civile, coraggiosamente, Garcia Lorca rifiutò l’asilo politico concessogli dai governi di Messico e Colombia e raggiunse il cognato Fernández-Montesinos, sindaco socialista di Granada. Trovandosi a Sud della Spagna, la città cadde ben presto nelle mani dei Falangisti guidati da Franco. Lo scrittore e suo cognato furono sequestrati nel corso di un rastrellamento, quindi giustiziati, per poi essere gettati in una fossa comune assieme ad altri celebri personaggi: i toreri anarchici Joaquin Arcollas e Francisco Galadì e il maestro repubblicano Dioscoro Galindo.
Il parco si compone di diversi viali, sviluppandosi attorno a corsi d’acqua naturali e artificiali, attrezzato con punti ristoro e spiazzi con diverse fontane decorative. Si può fare un’istruttiva passeggiata tra i giardini neoplastici, il bosco fluviale e i frutteti. Tra le piante ospitate nel Parco Federico Garcia Lorca, oltre ad aceri, pioppi, querce e cipressi, sono presenti molti alberi da frutto: melograni, prugne, peri, fichi e olivi.
Ogni 18 agosto, giorno in cui si presume sia morto lo scrittore, il parco si anima di una serata in onore a Garcia Lorca e a tutte le vittime della Guerra Civile, con concerti, festival e recital di alcune sue opere.
