La lingua spagnola

La lingua parlata in Spagna è il castigliano, la lingua ufficiale sia di questa nazione che di 250 milioni di persone nel mondo residenti in Messico, El Salvador, Guatemala, Honduras, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Venezuela, Cuba, Colombia, Perù, Ecuador, Cile, Paraguay, Uruguay, Bolivia e Argentina.

In Spagna vengono parlate altre tre lingue: gagliego (in Galizia), basco o euskera (nelle provincie basche), catalano (in Catalogna) parlato in tutto il nordest del paese da 6 milioni di persone e nelle Baleari: il basco e il gagliego, invece, vengono parlare rispettivamente da mezzo milione e 2 milioni di persone.

La lingua latina è l’origine della maggior parte del lessico spagnolo ma sono molto presenti anche termini arabi e termini provenienti dai paesi d’oltremare.
300 parole sono invece di origine germanica che però in molti casi sono introdotte già nel latino volgare. Il francese invece ha influenzato lo spagnolo nel 1700 insieme all’italiano con le liriche di Petrarca che erano molto apprezzate nel 1500 e 1600.

La lingua inglese, come nel resto del mondo, ha incominciato ad avere importanza e a diffondersi verso il 1950.

Secondo lo studioso di linguista contemporanea Sergio Zamora, la lingua spagnola è presente in tutti i continenti e per questo è la terza lingua più parlata al mondo e una tra quelle che più si è estesa sulla superficie mondiale. Le lingue parlate in tutto il mondo sono 5 milioni è lo spagnolo è sicuramente in netto privilegio con 400 milioni di persone che lo parlano.

E’ interessante sapere che esistono 4 gradi di funzionalità di questa lingua a seconda delle persone parlanti spagnolo in base alla popolazione totale residente:
  1. Lingua nazionale: quando quella lingua è il principale veicolo di comunicazione ed è riconosciuta come lingua ufficiale (parlata almeno dal 90% dei residenti).
    Lo è in: Guatemala, Cuba, Honduras, Nicaragua, Panama, Perú, El Salvador e Venezuela oltre che in stati dove non c’è allusione al problema linguistico, ad es. Paraguay ed Ecuador.
  2. Lingua dominante: quando è parlata dai residenti per una percentuale compresa tra il 50% e il 90% quindi è molto diffusa ma non è realmente la più parlata quindi condivide la comunicazione con una lingua lievemente più utilizzata.
  3. Lingua di minoranza: quando si trova ad essere parlata da un numero limitato di persone circoscritte all’interno di un gruppo (più o meno grande) dove al di fuori è utilizzata una lingua più diffusa. E’ il caso, ad es., degli spagnoli in USA.
  4. Lingua di gruppo: quando la lingua è utilizzata solo da piccolissimi gruppi di persone come ad esempio gli emigranti che si recavano (e si recano ancora) in altre nazioni per lavorare.